Cenni storici

La masseria di Cornaredo, già del Capitolo di San Lorenzo, è citata per la prima volta in un documento del 1351. Situata in territorio di Porza, è stata acquistata dalla Città di Lugano nel 1913 assieme a 412 mila metri quadrati di terreno comprendenti anche gli edifici della Gerra, del Ricordone e le aree ora occupate dal cimitero e dallo stadio (la cosiddetta 'Campagna dei preti'). Aveva campi situati in territorio di Lugano, fra la roggia, il fiume Cassarate e la Gerra, ed era destinata all'allevamento di bestiame, alla foraggicoltura, all'agricoltura e, più tardi, all'allevamento di bachi da seta. Le ultime generazioni di massari appartenevano alla famiglia Bizzozero. È stata abitata fino al 1989 e danneggiata da un incendio nel 1998.

Questa macchina protoindustriale possiede l’albero più lungo del Ticino, con quasi i suoi 11 metri (10.88 metri) e porta incisa nell’albero orizzontale la data del 1804; assieme a quelle ancora presenti a Sonvico (1983) e a Barbengo (2019), è l’ultima rimasta nel Sottoceneri ad essere stata restaurata.

La spremitura delle vinacce, prima dell’introduzione dei torchi a vite, veniva ef- fettuata ricorrendo a imponenti torchi a leva di tipo piemontese . Sono macchine antichissime che avevano come scopo quello di moltiplicare la forza animale o dell’uomo, capaci di produrre una pressione progressiva su materiali sistemati fra due piani paralleli, uno fisso, l’altro mobile, il cui movimento è azionato, specialmente a mano, da un meccanismo a vite.